Anni fa, qualcuno mi disse che non avrei mai fatto grandi cose nella vita perché dentro di me non bruciava quello che viene definito il “fuoco sacro”.
Per intenderci, si parlava di quel fuoco che arde in alcuni artisti quali cantanti, musicisti, pittori, scrittori di cui, alla fine, si parla nei libri storia.
E probabilmente chi me lo disse aveva ragione.
Non ho mai avuto una sola passione, non ho mai “bruciato” per una sola cosa.
Io sono sempre stata quella dei facili innamoramenti.
Un anno era la fotografia; un altro era la criminologia; un altro ancora il basso elettrico, la kick boxing… e l’elenco è lungo.
Con il tempo, mi sono convinta che senza il “fuoco sacro” non avrei potuto, non solo, fare qualcosa di grande, ma si era radicata in me l’idea che qualsiasi cosa iniziassi a fare, non sarei riuscita a portarla a termine perché mi mancava la passione necessaria per arrivare fino in fondo.
Quindi, come sempre, mi buttavo in un nuovo progetto che mi entusiasmava e dopo un po’ lo lasciavo li, a morire di stenti…fino a quando ho saggiamente smesso di cimentarmi in qualsiasi nuova impresa.
Perché sprecare energie per qualcosa che non avrei mai portato a termine?
“E’ inutile, tu non hai costanza”…
Negli anni, ogni volta che avevo un’idea o sentivo affiorare un’intuizione, mi tappavo occhi, orecchie e bocca e mi dicevo “lascia perdere, tanto non farai mai nulla di grande nella vita”.
Poi è successa una cosa.
Mentre precorrevo il mio viaggio alla scoperta di me stessa, sono apparse nella mia mente quelle famose parole. Dolorose come sempre, dure, ingombranti e cosi limitanti!
Ma a quel punto la domanda è arrivata spontaneamente nella mia testa. Potevo vederla, quasi toccarla, e cristallina diceva: “Ma chi l’ha detto che devi fare qualcosa di grande nella vita?! ma che devi dimostrare’? ma fa quello che te piace e fin quando ti piace! e manda al diavolo tutto il resto!”
(Devo precisare che a quel tempo vivevo a Roma e non avevo ancora familiarizzato con la filosofia Zen).
Fu una delle sensazioni più belle mai provate in vita mia. Una vera e propria liberazione.
Avevo un macigno sulla testa e mi sono accorta di quanto pesasse e di quanto avesse limitato ogni mio movimento solo quando una sonora risata (quella fu la reazione a quella successione di domande) lo ha scagliato, in un istante, ad anni luce di distanza da me.
Forse non è neanche corretto dire che avevo un macigno sulla testa perché alla fine ero diventata io stessa il macigno: imprigionata in una roccia che, per anni, ha impedito alla mia mente di volare libera e al mio corpo di seguirla nel suo volo.
Assurdo eh? una sola frase, detta da qualcuno il cui parere è considerato più importante del proprio ed ecco che l’esistenza di una persona cambia, che una Vita smette di Vivere.
Quanta importanza diamo alle parole? e quanta a chi le pronuncia?
In un istante ho capito che le parole sì, sono importanti, ma che ancora più importante sono IO stessa nel momento in cui le pronuncio.
TU soltanto puoi dare il potere alle parole.
TU soltanto puoi scegliere se dare potere alle TUE parole o a quelle di qualcun altro.
Quel giorno, per me, la scelta fu davvero semplice.