MADRE: “tua figlia (di due anni) è viziata”
FIGLIA: “Mamma perché dici così? Ma se passo le giornate a dirle un “no” dopo l’latro! Fammi capire con un esempio”
MADRE: “prima, con il pacco di pasta”
FIGLIA: “cioè?”
MADRE: “voleva giocare a tutti i costi il pacco di pasta che c’era dentro al sacchetto della spesa e tu glielo hai dato”
FIGLIA: “non è andata esattamente cosi. Voleva giocare con il pacco di pasta e io le ho detto che non poteva perché non si trattava di un gioco. Quando ha insistito per averlo, ho preso il pacco di pasta, gliel’ho dato in mano, gliel’ho fatto vedere e toccare e le ho spiegato perché di li a pochi istanti glielo avrei portato via: non era un gioco e quindi doveva darlo a me per permettermi di metterlo al suo posto nella dispensa. E così ho fatto. Lei, una volta soddisfatta la sua curiosità, non ha protestato quando le ho ripreso il pacco pochi secondi dopo averglielo dato.”
MADRE: “vedi? Lei voleva il pacco e tu glielo hai dato”
Io: “no mamma, io le ho spiegato il motivo del mio no, del mio divieto. La bambina non è un soprammobile e ha il diritto di sapere perché mi trovo a prendere decisioni per lei o a vietarle qualcosa, non credi?”
MADRE: “perché secondo te a 21 mesi cosa vuoi che capisca? …Vabè, ma cosa te le dico a fare le cose a te, a te che parli anche con il gatto!”.
FIGLIA: “ma guarda, secondo me i bambini capiscono le cose dal primo istante di vita, ma questo è un altro discorso. E poi, scusa, perché non dovrei parlare con il gatto? Nemmeno lui è un soprammobile, sai? ma poi, fammi capire, quando dici ‘aaah questa bambina capisce tutto’ a cosa ti riferisci? Se capisce tutto, perché non dovrei spiegarle il motivo per il quale le impongo qualcosa? Oppure capisce a giorni alterni? Capisce solo se deve chiedere qualcosa e non capisce quando le si spiega che quel qualcosa non lo può avere?”
MADRE: silenzio.